Vivere Damasco

marzo 8th, 2011 | Posted by dokk in Siria - (0 Comments)

Vivere Damasco é passeggiare nel suq al-Hamidiyya per poi deviare casualmente a scoprire i suq dell’abbigliamento, della passamaneria, quello dei tessuti, dove la gente del posto si rifornisce per le esigenze quotidiane. Poi nel suq delle spezie, tra i miei preferiti in ogni posto che ho visitato, e in quello dei tappeti e in quello dell’oro, ovviamente.
É incrociare un pony express che va spedito sulla sua bici, mentre con una mano tiene un cesto enorme di pane sulla testa.
Vivere Damasco é fermarsi ad un chioschetto e prendere una spremuta fresca di melograno, mentre si osserva un ragazzino che trasporta un saccone traballante su di un carrello, destreggiandosi tra la folla e i furgoncini.
É dare un’occhiata nel cortile di una vecchia casa e venire invitati a prendere un caffé da una famiglia cristiana che sta per festeggiare il figlio prossimo al matrimonio.
Vivere Damasco é starci 16 giorni a godersi il sole, la rilassatezza, il cibo, la shisha, la compagnia di altri viaggiatori entusiasti della capitale più antica del mondo.

Bookmark and Share

Maaloula, Mar Musa e Quneitra sono visitabili in giornata da Damasco. Qualcuno mi aveva detto che è possibile unire le prime due, ma ritengo che diventi un tour de force; inoltre, avendo tempo, consiglio vivamente di dormire almeno una notte nel monastero di Mar Musa.

Mar Musa é raggiungibile dalla capitale prendendo un minibus fino a Nebek poi di lì ci si deve arrangiare: di solito lo stesso autista si propone di accompagnarvi fino al monastero chiedendo all’incirca 4 / 5 euro. In alternativa potete prendere un taxi, che non vi costerà molto di più.

Anche per Maaoloula c’è un minibus, diretto, ma da una stazione diversa.

Per visitare Quneitra invece c’è bisogno di un permesso da richiedere al ministero degli interni, che si trova non lontano dall’ambasciata statunitense. Il permesso viene dato senza alcuna difficoltà, gratuitamente: all’arrivo trovate un gabbiotto a cui fate presente la vostra richiesta; aspettate fuori. Successivamente vi si presentà un signore, che nel mio caso parlava un buon inglese, che vi chiede se siete turisti o cosa, di consegnargli il passaporto e la data della visita, se in giornata o il giorno successivo.
Se arrivate in loco all’orario di apertura, intorno alle nove, potete sbrigarvi in un quarto d’ora, più tardi l’attesa diventa maggiore. Lo stesso signore che vi consegna il permesso ed il passaporto vi dice da quale stazione parte il minibus.
Lungo la strada ci sono vari check-point: ad uno di questi sale il vostro accompagnatore-guida, a cui consegnate il permesso ed il passaporto; quest’ultimo vi viene restituito a fine visita. Il giro completo della città richieda un’ora circa, durante la quale siete sempre accompagnati dalla guida-poliziotto: ricordate che le installazioni militari non possono essere fotografate, tutto il resto si; nel dubbio é meglio chiedere. A fine visita ho lasciato una mancia al mio accompagnatore, che sebbene quasi non parlasse inglese é stato molto chiaro nelle spiegazioni e nelle risposte alle mie domande.

Un consiglio generico: in Siria pochissimi parlano inglese, tutti faranno di tutto per darvi una mano nel raggiungere la vostra meta.

Bookmark and Share