L’autostop nel deserto

novembre 16th, 2010 | Posted by dokk in Siria - (6 Comments)

Da Ath-Thaura, dopo aver tentato di raggiungere Qalat Jabar, prendo un minibus per Al-Mansoura. All’arrivo chi mi ritrovo? Il poliziotto in abiti civili! Mi aveva detto che avrei dovuto prendere un taxi anche per raggiungere la mia meta successiva. E’ venuto a controllarmi?

Faccio finta di non vederlo e cerco un mezzo. E’ l’una e gli studenti escono da scuola: la strada e’ gremita di divise azzurre. Chiedo a tre di loro come arrivare a Rasafa e mi accompagnano ad un camion col cassone scoperto. Parlano con l’autista e mi fanno salire sul cassone, insieme ad un’altra decina di studenti. Chiedo ai tre quanto costa, ma hanno gia’ pagato loro, 25 lire, e non ne vogliono sapere di prendere soldi da me. Sono solo degli studenti, giovanissimi…

E adesso si parte.

Il deserto

Il deserto

Lungo la strada incrociamo qualcuno:

In viaggio nel deserto

In viaggio nel deserto

E poi una piccola tromba d’aria:

Tromba d'aria

Tromba d'aria

Questo lo scenario circostante:

Vita nel deserto

Vita nel deserto

Vita nel deserto

Vita nel deserto

Uno studente torna a casa:

Studente di ritorno da scuola

Studente di ritorno da scuola

Manca poco… 

Cartello per Rasafa

Cartello per Rasafa

Finalmente si scorgono le mura:

Mura di Rasafa

Mura di Rasafa

Esistente gia’ da prima del decimo secolo avanti Cristo, Rasafa e’ menzionata nel Vecchio Testamento come Rasaph. Trovandosi sulla famosa Via della Seta e’ stata soggetto di numerosi attacchi. Raggiunse l’apice durante la dominazione romana.

Questa e’ la vista dall’interno:

All'interno

All'interno

Queste sono le mura viste dall’interno. La citta’ e’, o meglio era enorme:

Mura di Rasafa

Mura di Rasafa

Rasafa

Rasafa

Le uniche rovine che ancora diano l’idea di qualcosa sono quelle della chiesa di S. Sergio:

Chiesa

Chiesa

Per tornare, ovviamente, non ci sono mezzi pubblici. Cosi’ faccio l’autostop. Dopo un quarto d’ora e pochissimi automezzi si ferma un camioncino. All’arrivo ad Al-Mansoura l’altro passeggero paga la corsa (le solite 25 lire, circa 30 centesimi di euro). Io ho solo un taglio grosso, cosi’ l’autista mi offre il viaggio. 

Rasafa e’ una delle perle della Siria, per la maestosita’ delle mura, per il deserto circostante e perche’ non e’ molto battuta dai turisti. Da non perdere.

Eccomi!

Eccomi!

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Salam aleykum!

settembre 22nd, 2010 | Posted by dokk in Siria - (3 Comments)

arab keffiyeh

Ti accorgi che stai attraversando Il Confine quando, alla dogana, c’e’ un gruppo di 5 o 6 poliziotti, coi loro bei baffetti, seduti su sgabelli intenti a fumare il narghile’.

E cosi’ sono in Siria. 

bandiera siriana

Dopo aver attraversato il confine turco ad Akcakale, questo e’ il primo “albergo” dove sono stato, a Tell Abyad: 

Hotel Tell Abyad

 Il giorno successivo sono ospite di una famiglia, in un villaggio sperduto. Le foto, solo agli uomini. Per adesso. 

In un villaggio tra Tell Abyad e Aleppo

A sinistra il capofamiglia con due figli, in mezzo il genero col figlio, a destra un ospite di cipro, accorso a conoscere l’ospite straniero. 

Mi hanno offerto da mangiare, yogurt e melanzane all’aglio buonissime. E te ovviamente. 

Iniziamo bene, direi. 

arab keffiyeh

You realize that you’re crossing The Border, when,  at customs, there is a group of 5 or 6 policemen, with their mustaches, sitting on stools intent to smoke narghile’. 

So I’m inSyria. 

syrian flag

 

After crossing the turkish border in Akcakale, that is my first “hotel” where I was, in Tell Abyad:  

Hotel in Tell Abyad

The next day I am the guest of a family in a remote village. The photos, only to men. For now. 

People in a village

On the left the headed with two children, between the son-in-law and his son, on the right a guest from Cyprus, who came to meet the foreign guest.
  

They offered me food: yogurt and delicious eggplant with garlic. And tea of course.  

Good begin. 

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