Deir Mar Musa, o monastero di San Mosè, é una comunità siriaco-cattolica a 80 km da Damasco.
Il luogo fu abitato da monaci anacoreti sin dall’epoca romana; il suo nome é dovuto a Mosè l’Abissino, figlio di un re etiope, che preferì la vita eremitica al trono. Alla sua morte, avvenuta per mano di soldati bizantini, un pollice venne custodito in Siria.
La chiesa principale del monastero possiede preziosi affreschi risalenti all’XI e al XII secolo d.C.
Dopo decenni di totale abbandono il monastero é stato preso in mano da padre Paolo Dall’Oglio, di origini romane, che lo ha rimesso in sesto e vi ha fondato una comunità che ospita cattolici, siro-ortodossi e chiunque voglia fare un’esperienza spirituale.
La posizione del monastero è fantastica, abbarbicato in una gola tra due montagne e raggiungibile solo a piedi, salendo qualche centinaio di scalini o percorrendo una spoglia e sabbiosa vallata alle spalle. La vista dall’alto é eccezionale: di fronte c’é il deserto siriano, in lontananza si scorge una brulla catena di montagne.
La sera offre il tramonto proprio sulla terrazza. E poi la notte, scurissima, mostra un cielo stellato vivido come pochi.
Mar Musa
A viverci stabilmente ci sono poche persone, ma il posto é spesso affollato di visitatori, la maggiorparte dei quali, potrebbe sembrar strano, sono giovani. Molti si recano a Mar Musa per motivi prettamento religiosi, altri cercano spiritualità e pace. E vi assicuro che la si trova, anche se, come ovunque, ci si può imbattere in qualcuno che non ha capito dove si trova.
Vitto e alloggio al monastero sono gratuiti. L’unica cosa che viene richiesta é di aiutare: a cucinare, apparecchiare, sistemare. E chiaramente di partecipare agli eventi meditativi, se non alla preghiera. Poi potrebbero capitare anche dei lavori “extra”, come è successo a me e ad altri ragazzi, offerti volontari, prima per raccogliere semi di una pianta medicinale e poi per trasferire ghiaia da costruzione caricandola su una carrucola.
Ovviamente un’offerta prima di andare via è molto ben accetta.
In partenza avevo deciso di pernottare solo un giorno, ma il silenzio e l’atmosfera mi hanno spinto a restarvi uno in più.
Questo é il sito del monastero: www.deirmarmusa.org
Two nights in a monastry
Deir Mar Musa, or monastery of St. Moses, is a Syriac-Catholic community 80 kilometers far from Damascus.
The place was inhabited by hermit monks since Roman times, its name is due to Moses the Abyssinian, the son of an Ethiopian king, who preferred hermit life to the throne. At his death by Byzantine soldiers hands, an inch was kept in Syria.
The main church of the monastery has precious frescoes dating from the eleventh and twelfth century AD
After decades of total neglect, the monastery was taken over by Father Paolo Dall’Oglio, from Rome, who renewed it and there he founded a community that hosts Catholics, Syrian Orthodox and anyone who wants to have a spiritual experience.
The location of the monastery is fantastic, clinging in a gorge between two mountains and accessible only by foot, climbing a few hundred steps or along a barren, sandy valley behind. The view is exceptional: in front there’s the Syrian desert, in the distance we see a barren mountain range.
The evening offers the sunset right on the terrace. And then the night, so dark, shows a starry vivid sky.
Mar Musa
A few people live there permanently, but the place is often crowded with visitors, most of whom, it may seem strange, they are young. Many go to Mar Musa for purely religious reasons, others seek spirituality and peace. And I assure you that you find that, though, as everywhere, you can run into someone who did not understand where he is.
Food and accomodation are free. The only required thing is to help: for cooking, for laying, for putting in order. And of course to participate to meditative events, or to the prayer. Sometime it could happen some “extra” work, as happened to me and other guys, volunteered, first to collect seeds of a medicinal plant and then to transfer gravel by loading it on a pulley.
Obviously an offer before you go away is very welcome.
At the start I decided to spend only one night, but the silence and the atmosphere have prompted me to stay one day more.
This is the monastry web site: www.deirmarmusa.org